Il terzo dibattito fra Barack Obama e John McCain ha visto il candidato repubblicano all'offensiva. Nei 90 minuti di dibattito, Obama ha difeso con pacatezza le sue posizioni evitando ogni polemica, e qualche colpo basso. L'argomento del dibattere era la politica interna, ed in particolare l'economia. Che per McCain significa abbassare le tasse a chi ne paga di più nella speranza che i denari risparmiati vengano reinvestiti. Obama, al contrario, abbasserebbe le tasse di chi ne paga di meno per aiutare la classe media in un momento di crisi.

McCain accusa Obama di voler "ridistribuire la ricchezza" (che nel vocabolario politico repubblicano sta per socialista, il peggior epiteto). Obama ritorce che l'idea reaganiana secondo cui tagliare le tasse ai più ricchi aiuta i più poveri è un mito le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Dei due, Obama è parso il più presidenziale, ma bisogna capire che i repubblicani in questo momento cercano di recuperare il terreno perso nei sondaggi appellandosi al ventre molle dell'elettorato americano, Mr. and Mrs. Joe Six-pack (Joe pacco-da-sei-lattine). Ed infatti McCain ha ripetutamente evocato un elettore che aveva espresso dubbi sulla politica di Obama chiamandolo "Joe the plumber", Joe l'idraulico. Joe Wurzelbacher aveva affrontato il candidato democratico a Holland, Ohio, accusandolo di voler aumentare le tasse impedendo così il compimento del suo sogno: diventare il padrone dell'aziendina per la quale lavora, "con le mie tasse devo pagare il sogno americano", aveva detto. Obama però non pare essere caduto in nessuna delle trappole ordite da McCain per renderlo antipatico ai Joe e alle loro signore, neanche quando ha provato a legare il Senatore dell'Illinois all'ex terrorista Bill Ayers. È davvero un peccato che un uomo come McCain, di cui è difficile non riconoscere i meriti, si sia prestato ad un simile gioco al ribasso. Ma forse lo ha fatto perché sa che malgrado tutto potrebbe proprio trattarsi della strategia giusta. Ci sono più coniugi Six-packs negli Stati Uniti che laureati a Harvard.