2000

Un commercio a due velocità

Secondo Rapporto Centro Einaudi/SISIM sulla distribuzione in Italia

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Centro Einaudi/SISIM

Abstract

a cura di Giuseppe Russo con Luca Davico e Luisa Debernardi, Stefano Molina, Marco Ricchetti ed Enrico Cietta

L’estensione su scala globale delle reti distributive non segue percorsi univoci. Al modello americano, quello del gigantismo e della replica di uno stesso format ovunque nel mondo, se ne affianca con crescente successo uno europeo, multiforme e attento alle diversità regionali; in cui trovano spazio anche operatori di media dimensione, ma che parlano le lingue di cinque continenti, e che valorizza la varietà di scelta, gusto e comportamento dei consumatori. Un modello che dà forma ad una globalizzazione meno centralista.

In Italia, la mutazione del sistema distributivo è ormai avviata e il saldo tra aperture e chiusure di punti vendita torna a essere positivo. In parte per effetto della fuoriuscita dal sommerso resa possibile dalle semplificazioni amministrative, ma anche per la modernizzazione silenziosa delle piccole e medie superfici e il successo di catene di negozi e franchising.

Questo Terzo Rapporto, per la prima volta, misura la dimensione economica dell’indotto del commercio, un pezzo di economia nazionale di crescente importanza. Le cifre stimate sono ragguardevoli: pur con le ipotesi conservative adottate, in Italia il giro d’affari dei prodotti per l’allestimento dei negozi risulta, ad esempio, più ampio di quello di macchine utensili o motocicli, simile a quello degli elettrodomestici, più che doppio di quello di un simbolo nazionale come la pasta alimentare, oltre metà di quello dei computer. L’industria distributiva è poi un key client per il mercato immobiliare e per quello degli impieghi bancari: di nuovo, troviamo cifre da capogiro, superiori a quelle dei principali settori dell’industria manifatturiera.
Componenti stabili del Rapporto Centro Einaudi/SISIM sulla distribuzione in Italia sono infine due Osservatori: quello sull’e-commerce, dove si trae un primo bilancio della crisi della .com economy; un chiaro limite allo sviluppo del B2C è l’insufficienza delle materialissime reti logistiche che devono chiudere, con la consegna della merce, il cerchio aperto dal consumatore con un semplice clic su una pagina web. L’Osservatorio sui negozi italiani all’estero, quest’anno potenziato, rivela un crescente attivismo delle insegne d’Italia su tutte le piazze mondiali, grazie anche al calo dei prezzi degli immobili in molte città, da Tokyo a New York, in atto già prima dei terribili attentati dell’11 settembre 2001.

 

pdf Sintesi del rapporto (331.91 Kb)