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Nel 2003 il Centro Einaudi ha compiuto quarant’anni. Questo compleanno abbiamo voluto festeggiarlo guardando al futuro: avviando dunque (con il sostegno della Compagnia di San Paolo) una nuova iniziativa, il Laboratorio di Politica Globale (LPG), coordinato da Fabio Armao e Anna Caffarena.

Il tema delle relazioni internazionali, declinato nelle sue diverse implicazioni – geostrategiche, geoeconomiche, politiche, istituzionali – è stato presente fin dall’inizio come riferimento all’orizzonte del nostro lavoro di ricerca e di studio. Anzi, uno degli obiettivi che i fondatori del Centro Einaudi si ponevano nel 1963, accanto a quello di aprire l’orizzonte culturale italiano, di far conoscere ciò che sulla pianta liberale andava fiorendo, in direzioni anche molto diverse, in Europa e negli Stati Uniti, era proprio quello di creare opportunità di riflessione e di approfondimento sulla questione della collocazione internazionale dell’Italia, e delle conseguenze che, implicitamente o esplicitamente, ciò aveva sulla costruzione della giovane democrazia italiana.

In anni assai più recenti, il Rapporto annuale sull'economia globale e l'Italia ha offerto un’analisi originale della globalizzazione economica e del suo impatto sul nostro paese, caratterizzatasi appunto per la capacità di tenere insieme prospettive economiche e prospettive politico-istituzionali.

Il Laboratorio di Politica Globale si pone dunque in continuità con la storia lontana e quella recente del Centro: ma vuole essere anche un elemento di innovazione e un tentativo di risposta a quello che ci pare essere oggi il problema dei problemi, quello cioè della democrazia. Democrazia dentro gli stati e democrazia fra gli stati: senza illusioni sulla capacità salvifica di parole d’ordine magari accattivanti, ma anche senza ciniche rinunce preventive all’utopia positiva della pace come esito perseguibile delle relazioni fra le nazioni.

E con l'ambizione di saper guardare a questa utopia in termini costruttivi, analizzando e proponendo strumenti concreti di policy e tentando di allargare al massimo possibile lo spettro dei fenomeni rilevanti da tenere sotto osservazione, nella convinzione che le minacce vengano da una pluralità di soggetti, non solo i rogue states e non solo le reti terroristiche, ma anche, per esempio, le grandi organizzazioni criminali capaci di pesare a livello globale.

Operativamente, in rete con i soggetti, istituzionali e non, che lavorano in contesto analogo, sia a livello locale e nazionale che in altri paesi, il Laboratorio di Politica Globale intende promuovere la diffusione della cultura internazionalistica e la ricerca multidisciplinare sui principali temi dell’agenda politica internazionale.

Non è certo necessario sottolineare quanto cruciale sia il rapporto UE-USA per l’ordine del mondo, ma anche il processo di integrazione europea, tuttavia, non può essere compreso se non su uno sfondo globale. Infatti, mentre ragionare sulla ri-strutturazione dell'ordine internazionale è perfettamente legittimo, persino necessario considerata la portata del cambiamento in atto, farlo come se questo processo si compisse con le stesse modalità e nel medesimo ambiente del passato è destinato a indebolire gravemente le capacità esplicative del ragionamento. Piaccia o meno, infatti, la politica ha ultimamente sperimentato, come quasi ogni altra dimensione della vita sociale, l’impatto della globalizzazione.

Ma la globalizzazione della politica resta pur sempre una delle dimensioni meno studiate in modo sistematico e tende a concentrarsi in forma quasi esclusiva su una sola questione, il destino dello stato.

La semplice sostituzione della vecchia dicitura «politica internazionale» con quella di «politica globale» non esime invece dall’obbligo di approfondire le dinamiche che la globalizzazione ha innescato e che interessano la sfera politica. Elaborare un’immagine compiuta e organica della sfera politico-internazionale, (più o meno) trasformata dalla globalizzazione, rappresenta dunque una condizione necessaria per riflettere utilmente sul ruolo e la qualità della politica nel mondo che va delineandosi.

Ed è proprio questo che il Laboratorio si propone: offrire uno spazio condiviso a quanti (non solo addetti ai lavori e internazionalisti in senso proprio) sono interessati a ragionare, con semplicità e con tenacia, sullo spazio politico del mondo che verrà e sugli strumenti che possono consentire di renderlo migliore.