1. Lo scenario è sempre quello di un rallentamento economico, che potrebbe essere incominciato nel IV. 2007 e che continua nel 2008. Gli utili delle imprese, in questo caso, flettono o crescono pochissimo, almeno per i primi due trimestri del 2008, dopo essere caduti nel IV. 2007.

Facendo una media delle crisi, la flessione dal picco precedente alla recessione fino al minimo durante la recessione è pari al 25%. Tre quinti di questa caduta si è già manifestata. Attenzione, questa è una media delle cadute, alcune sono state maggiori altre minori.
 
2. I rendimenti delle obbligazioni peggiori sono rimasti stabili o saliti, mentre sono scesi quelli delle obbligazioni migliori. La politica monetaria non riesce ancora a far scendere la struttura dei tassi a livello di sistema. Inoltre, non si conosce la vera entità delle perdite che potrebbero emergere in campo obbligazionario nei prossimi tempi. I rendimenti delle obbligazioni a lungo termine emesse dai tesori non possono ormai scendere molto. Il livello dei rendimenti sul debito pubblico a lungo termine è, infatti, in rapporto alla crescita dei prezzi dei beni e dei servizi molto basso, ossia i rendimenti sul debito pubblico a breve termine hanno, almeno negli Stati Uniti, un rendimento al netto dell’inflazione nullo o negativo. Insomma i rendimenti a breve sono poco attraenti, mentre quelli a lungo termine non sono attraenti. Quelli a breve sono però meno rischiosi, e quindi vanno preferiti. Il dollaro, infine, non dovrebbe rafforzarsi o indebolirsi molto. La ragione della tenuta del dollaro va ricercata nella previsione che la bilancia dei pagamenti statunitense abbia smesso di deteriorarsi, perché le importazioni frenano e le esportazioni salgono (poco).

3. Le azioni sono cadute, ossia i prezzi sono scesi, ma anche gli utili sono caduti, e quindi le azioni sono care circa come prima. Sono interessanti, relativamente ai rendimenti delle obbligazioni, ma questi ultimi sono anormalmente bassi.

3.bis. Le azioni sono cadute molto e, di solito, dopo flessioni di questa entità, si hanno dei rimbalzi. L’analisi statistica mostra però anche che i rimbalzi, negli ultimi mesi, sono stati sempre più deboli, mentre il mercato ha delle aspettative sulla propria volatilità diverse da quelle che si sono formate nei periodi in cui si pensava che il peggio fosse passato. 

4. In conclusione in campo azionario non possiamo escludere dei ribalzi, ma questi dovrebbero spegnersi facilmente. L’Asset Allocation predilige ancora “il BOT in Euro”, fino ai primi segnali di stabilizzazione. Segnali che ancora non si vedono. La caduta delle azioni dei paesi emergenti mostra come questi mercati non siano ancora in grado di muoversi con autonomia rispetto a quelli dei paesi emersi. Essi non sono ancora diventati una “diversificazione” del rischio azionario.


Febbraio
Stati Uniti
Europa Euro
Azioni Obbligazioni
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Obbligazioni Liquidità
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Quando la previsione è quella di un’attività finanziaria che va molto peggio di un’altra si ha un giudizio di “---“. Due meno o un meno solo sono giudizi meno negativi. Lo stesso vale con “+++”, e a discendere con due e con un “+”.



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