I mercati delle azioni da anni salgono in maniera anomala: invece del doppio traino – utili in salita e rendimenti delle obbligazioni non così alti da rendere poco attraenti le azioni - si ha un un mono traino – utili piatti e rendimenti delle obbligazioni nulli. Sono così i rendimenti nulli a spingere all'acquisto delle azioni, e i rendimenti nulli sono tali soprattutto per l'azione delle banche centrali.

 

L'incertezza ruota intorno al giudizio sulla fase successiva: che cosa potrebbe accadere se i rendimenti salissero? In questo caso, i prezzi delle azioni dovrebbero cadere per il rialzo del rendimento alternativo. A meno che gli utili in futuro non crescano abbastanza da contrastare il rialzo dei rendimenti. E qui alberga l'incertezza. 

1 - Questo è quanto abbiamo sostenuto nella nota precedente. Ora siamo di fronte ad un esperimento di laboratorio.

Come accade ad ogni primo venerdì di ogni mese, sono usciti i numeri sull'occupazione (e quindi sulla disoccupazione) negli Stati Uniti. L'occupazione è cresciuta più delle attese e quindi il tasso di disoccupazione (misurato con quelli che cercano attivamente lavoro, quindi escludendo quelli che hanno rinunciato a cercarlo) è sceso. A differenza del passato, quando con una crescita dell'occupazione non si aveva una crescita salariale, questa volta la si è avuta (1). A questo punto il rialzo dei tassi negli USA - a partire dalla prossima riunione della Banca Centrale di dicembre - diventa molto più probabile (2). Possibile che, a differenza della riunione di settembre, si dia meno importanza ai problemi dei paesi emergenti e più peso alle problematiche domestiche (3).

2 - Gli effetti sui mercati finanziari - previsioni

Se la curva dei rendimenti riprende a salire negli USA, ma non, come è molto probabile, nell'Euro-zona (EZ), allora dovremmo avere una borsa della EZ più forte per effetto dell'euro debole (4), sempre che il cambio si muova solo sui differenziali di interesse, e che le imprese vadano davvero meglio, se la svalutazione della moneta spinge il loro fatturato. L'effetto del rialzo della curva dei rendimenti USA sulla borsa USA dovrebbe, invece, essere negativo. Il fattore di sconto degli utili – il rendimento delle obbligazioni – sale, e quindi – tutto il resto essendo eguale – il prezzo delle azioni dovrebbe scendere. Inoltre il rialzo del costo della raccolta con le obbligazioni private dovrebbe rendere più difficile il finanziamento dei “buy-backs”, che sono stati uno dei motori della domanda di azioni negli ultimi anni (5).

La nota è stata pubblicata con le informazioni fino alle 16.00

(1) https://next.ft.com/content/aab82d88-467e-3392-9213-546a80e07795

(2) https://next.ft.com/content/9e4befff-92ba-30b6-8a7d-85893f88e00d

(3) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/4201-la-decisione-della-fed-del-9-2015.html

(4) https://next.ft.com/content/8456699a-c34b-3dc2-9097-623fd905e262

(5) http://www.centroeinaudi.it/lettera-economica/articoli-lettera-economica/asset-allocation/4029-i-nodi-del-2015-le-azioni-statunitensi.html