Si osservi (primo grafico) un indice delle materie prime, energetiche, agricole e metallifere. Si vede che i prezzi esplodono negli ultimi anni. Poi vedremo le spiegazioni del fenomeno che sono state proposte. In prima battuta possiamo pensare che la prima gamba della crescita dei prezzi sia lo sviluppo tumultuoso dell’industria asiatica. E lo chiamiamo “Asia Effect”.


Possiamo pensare che non via sia nulla di strano. Ma abbiamo una seconda gamba, e questa invece potrebbe essere strana. Essa si è formata proprio negli ultimi mesi. La possiamo chiamare, non sapendo ancora se è o meno una bolla, “Bubble?”. Per mettere a fuoco il punto, prendiamo le variazioni mensili dell’indice delle materie prime (secondo grafico). Si vede che negli ultimi tempi abbiamo avuto una variazione anomala, che difficilmente possiamo accreditare alla sola crescita asiatica.

 

I grafici sono elaborazioni di: http://macromarketmusings.blogspot.com


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Affrontiamo la questione. I mercati creditizi e valutari sono sotto tensione, come si evince dai differenziali di interesse in ascesa e dal cambio del dollaro in caduta. I mercati azionari sono sotto pressione, il settore finanziario continua a scendere, come sono sotto pressione quelli obbligazionari, le obbligazioni indicizzate, che scadono in un paio di anni, hanno un rendimento nullo. Intanto che tutto “traballa” le materie prime salgono. Come mai? Vi sono delle spiegazioni, che vengono esposte come 1, 2, 3.

Attenzione, a noi non interessa una spiegazione di massima, dobbiamo infatti riuscire a spiegare le due gambe. Gamba 1 = trend dei prezzi delle materie prime in ascesa da anni. Gamba 2 = forte accelerazione dei prezzi negli ultimi mesi.


1. Quelle centrate sulla domanda. La domanda “reale”. La crescita asiatica, nonostante il rallentamento statunitense, spinge la domanda di materie prime. I paesi emergenti cominciano a crescere per conto loro, ossia trainati dalla anche dalla domanda interna e non solo dalle esportazioni. Spiegazioni che va (in parte) bene per la gamba 1, ma non per la gamba 2.


2. Quelle centrate sulla domanda. La domanda “finanziaria”. Alla domanda “reale” si aggiunge quella di coloro che vogliono proteggersi dalla caduta delle azioni, e non vogliono avere solo obbligazioni, siano o meno indicizzate. Essi pensano che la crescita economica rallenterà, mentre le materie prime continueranno a salire, non tanto per la crescita asiatica, quanto perché sono un bene rifugio. Uno scenario da anni settanta, alla fine di stagnazione economica e di inflazione da materie prime, che poi si riverbera nel sistema. Spiegazione che va bene per la gamba 2.


3. Quelle centrate sull’offerta. Si ha carenza di offerta. Il petrolio estratto da paesi OPEC è stabile, mentre quello estratto dagli Stati Uniti, Gran Bretagna, Norvegia e Messico è in contrazione. Le scorte di grano sono ai minimi dal 1970, quelle di rame dal 1990. I prezzi salgono indipendentemente dalle politiche economiche, che se espansive farebbero salire i prezzi. I prezzi salgono per un effetto di scarsità. Un ragionamento di fatto condiviso dalla Banca Centrale statunitense, che ritiene che i prezzi delle materie prime non siano legate alla sua azione di taglio dei tassi. Spiegazione che va bene la gamba 1, ma non per la gamba 2.

In conclusione il trend ascendente lo spieghiamo con le ragioni 1 e 3. La accelerazione degli ultimi mesi con la ragione 2. Chi investe oggi nelle materie prime, oppure non vende se le ha, scommette che la ragione 2 sia solida e duratura.