In una testimonianza presso una commissione senatoriale statunitense, il gestore di hedge fund Michael Masters ha sostenuto che, negli ultimi cinque anni, i future sul barile acquistati sono stati 848 milioni, mentre i cinesi hanno incrementato la loro domanda, nello stesso periodo, di 920 milioni di barili. Dunque gli speculatori pesano quanto la Cina. Sembra una cosa sensata. Senza gli speculatori non avremmo il prezzo del petrolio che abbiamo. Sembra sensato. Ma ...

I cinesi hanno comprato 900 e passa milioni fisici di barili, li hanno raffinati e messi nei serbatoi delle loro auto. Gli speculatori, invece, hanno solo comprato e venduto dei contratti sui barili, non hanno mai comprato i barili fisici, quindi non hanno comprato nulla. Più precisamente, se il prezzo future del barile fosse stato visibilmente superiore a quelli del prezzo a pronti del barile medesimo, allora i barili sarebbero stati accumulati come scorte, allo scopo di venderli ad un prezzo ben maggiore, superiore alla differenza di interesse fra il prezzo di oggi e quello fra un anno. Il prezzo future e quello a pronti sono stati simili e non si ha sentore di scorte accumulate. Quindi il prezzo del barile non è stato influenzato dagli speculatori. Se i paesi produttori decidono di pompare meno è perché pensano che il prezzo fra un anno sarà ben superiore a quello di oggi più il tasso di interesse del periodo. Ossia pompano meno, ecco la conclusione, perché pensano che gli speculatori siano prudenti.
  
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