Non sappiamo ancora se qualcuno ha vinto e come ha vinto. Non sappiamo se si sia affermato un sistema bipartitico e non bipolare. Non sappiamo ancora niente, ma conosciamo il sensore. Questo sensore aveva funzionato molto bene dal 1996 al 1998, ai tempi dell’ingresso dell’Italia nell’euro. Se le cose prendono la direzione migliore, ossia, realisticamente, una crescita economica appena decente con un lenta ma continua riduzione del debito pubblico, allora la differenza di rendimento fra il titolo di stato italiano decennale e quello tedesco, sempre decennale, dovrebbe chiudersi. Oggi la differenza di rendimento è di 50 punti base, ossia il debito italiano a dieci anni rende il 4,4%, mentre quello tedesco rende il 3,9%. Da qui in avanti, se la differenza scende, allora le cose migliorano, se, invece, sale, peggiorano. Naturalmente migliorano o peggiorano secondo il giudizio dei mercati. E la borsa? Non sono quotate in numero sufficiente le imprese industriali e di servizi, quelle che possono registrare gli eventuali miglioramenti nelle prospettive dei consumi e degli investimenti. Quindi il sensore vero è il BTP decennale, o, meglio, il premio per il rischio verso il Bund.
 

Per un'analisi più approfondita, vedi Berlusconometria