Questa rubrica è stata pensata per chi si deprime nel seguire le vicende del Bel Paese. Per tirar su il morale, pur sapendo di peccare, è consentito il “provar piacere nel seguire le disgrazie altrui”. Qui nientemeno proviamo a mostrare come persino in Germania non è tutto oro quel che luccica. 

 

La nota è tratta da una compressione dell'intervista a Marcel Fratzscher: https://ftalphaville.ft.com/2018/03/29/2199403/marcel-fratzscher-on-the-dark-side-of-the-german-economy-now-with-transcript/. In futuro commenteremo gli altri aspetti della vicenda tedesca. Anticipiamo le letture: Marcel Fratzscher, The German Illusion, Oxford University Press, 2018. Hans – Werner Sinn, The Euro Trap, Oxford University Press, 2014, Mark Blith, Austerity, Oxford University Press, 2013

 

1 - La Germania è “il” modello. E' vero?

Volendo giudicare il miglior andamento della Germania, possiamo osservare sia il medio sia il lungo periodo. Nel medio periodo – dieci anni – la Germania è andata decisamente meglio degli altri Paesi europei. Nel lungo – venti anni – non è andata poi così bene. Nel 2005 la Germania era, infatti, ancora “il malato d'Europa”. Alta disoccupazione, deficit pubblici, ed una bassa crescita della produttività. Con l'osservazione “lunga” si scopre poi che la Germania è caratterizzata da una grande diseguaglianza, sia nel campo dei redditi ante imposte, sia in quello dei patrimoni. Ad osservare ancora meglio, in Germania pure la mobilità sociale è bassa, soprattutto per le modeste opportunità offerte dal campo educativo.

 

2 - Il ritorno alla salute della Germania dopo essere stata il malato d'Europa dipende dalle riforme dei primi anni duemila, quelle dette Agenda 2010 or Hartz IV?

Queste riforme sono state importanti soprattutto perché, tagliando alcuni benefici che si avevano nel campo della sicurezza sociale per chi perdeva il lavoro o aveva un reddito basso, hanno creato degli incentivi a cercare lavoro. Da qui ad affermare che la rinascita tedesca sia dipeso da questo ne corre. La Germania – le cui esportazioni sono pari ad un "mostruoso" 50% del PIL - ha soprattutto beneficiato della gran crescita dei Paesi emergenti.

Sicché la Germania ha un'economia duale: un settore esportatore davvero competitivo, ed un settore dei servizi e dei beni non commerciabili internazionalmente caratterizzato da bassi investimenti, da una bassa produttività, e quindi da salari molto bassi. Le riforme dei primi anni duemila hanno spinto verso la riduzione della disoccupazione, ma non hanno aiutato la crescita della produttività complessiva.

Circa il venti per cento dei lavoratori tedeschi ha salari bassi, lavori temporanei, e lavori non a tempo pieno. In Francia questi lavoratori sono il dieci per cento della forza lavoro. Che si abbia una occupazione precaria a bassa produttività lo si evince anche dall'osservazione delle ore lavorate.

3 – La crescita del lavoro part-time

Tre sono le spiegazioni. La crescita del lavoro femminile, l'arrivo dei migranti, la maggior occupazione delle persone anziane. In particolare, le donne e gli anziani in Germania propendono più che in altri Paesi per il lavoro part-time. E qui arriva la politica, come sistema educativo che non qualifica abbastanza, e come sistema fiscale che penalizza il coniuge che guadagna meno. Come è possibile che in Germania si abbia una maggior povertà quando in molte famiglie lavorano entrambi i coniugi? Il 15% circa dei tedeschi è in povertà, ossia ha un reddito fino al 60% di quello mediano. E la ragione della povertà è nella caduta (in termini reali) dei redditi bassi. Non solo. Se il 15% circa dei tedeschi è in povertà, i single in povertà sono il 50%, perché mancano gli incentivi fiscali per le coppie non sposate.

4 – I fenomeni di diseguaglianza crescente si hanno anche da altre parti. In Germania si sono avuti due eventi che non sono presenti o sono poco presenti da altre parti. La riunificazione prima, e l'arrivo di lavoratori dall'Est Europa poi. Entrambi gli eventi hanno incrementato l'offerta di lavoro, quello a minor costo.

La riunificazione non spiega la divergenza salariale. Il reddito della ex DDR - Deutsche Demokratische Republik – è, infatti, oggi pari a circa l'ottanta per cento del reddito della ex BRD - Bundesrepublik Deutschland. Abbiamo piuttosto delle differenze regionali crescenti: le regioni del Sud – come la Baviera e il Baden-Württemberg, quelle moderne con molte imprese medie dinamiche - vanno meglio delle altre - come la Nord Reno-Westphalia legate all'industrializzazione antica. Infine l'Est non ha portato via il lavoro, perché le imprese tedesche hanno aperto altri stabilimenti, piuttosto che chiuso quelli nella parte occidentale. (Su questo ultimo punto si veda più avanti).

5 – I salari bassi con occupazioni precarie hanno origine nel settore dei servizi

Ciò che avviene per diverse ragioni. La prima è la protezione di alcuni settori è forte. In questi settori protetti si hanno così pochi investimenti e, alla fine, bassi salari. La seconda è la minor forza sindacale rispetto al passato. Solo la metà dei lavoratori è protetta dai contratti collettivi. Nel settore dei servizi, in particolare, sono pochi i lavori sotto tutela dei contratti collettivi. La terza è il gran numero di lavori pagati con il salario minimo.

6 – Gli investimenti e le infrastrutture

Le imprese tedesche investono sempre più all'estero, ciò che non è un problema a livello d'impresa individuale, ma che può diventare un problema per la Germania. In Germania, d'altro canto è sempre più macchinoso investire. In Germania c'è pure una carenza di offerta di lavoro qualificato. Una parte della domanda è stata soddisfatta dall'arrivo di migranti dell'Est, ma non è bastato.

Gli investimenti in infrastrutture sono modesti. Le municipalità – all'origine del cinquanta per cento degli investimenti in infrastrutture - sono spesso sovra indebitate e non possono spendere in nuove infrastrutture e nella manutenzione di quelle vecchie. Inoltre, le municipalità del Sud hanno i mezzi e quelle del Nord ne hanno meno o addirittura non ne hanno. Questo dipende dalla decisione federale di proibire il deficit di bilancio delle municipalità. Se sei in recessione probabilmente non tagli la spesa sociale ma la spesa per investimenti. E se sei in ripresa hai un occhio di riguardo per le pensioni e non per gli investimenti.

7- Ancora alle origini delle diseguaglianze

In Germania si ottiene una buona istruzione e poi un buon reddito in base a due fattori. Il reddito della famiglia d'origine nonché il livello di istruzione della stessa. Ciò non sorprende negli Stati Uniti dove l'educazione è privata, ma sorprende in Germania dove è pubblica.