La raccolta netta dei fondi comuni è il frutto dell’interagire dei risparmiatori e delle reti di distribuzione. Nel 2009 non vi è stata raccolta netta nel mondo dei fondi azionari distribuiti in Europa. Osservando i numeri europei dal 1996 (1), si vede che vi è stata un’esplosione della raccolta dal 1998 al 2000, e che da allora non è accaduto nulla di significativo. La modesta raccolta netta dal 2001 al 2006 è stata, infatti, bilanciata dalle vendite nette del 2007 e 2008.


Una parte cospicua della raccolta netta è stata fatta nel triennio 1998-2000. Hanno quindi grande importanza i prezzi delle azioni del triennio. I prezzi correnti delle azioni sono inferiori a quelli medi del triennio in termini nominali, figurarsi in termini reali. Chi spera di coinvolgere nella ripresa dei corsi delle azioni le «larghe masse» dovrebbe, alla fine, convincere chi dopo dieci anni non ha guadagnato ad alzare la propria propensione al rischio. La qual cosa potrebbe funzionare se si avesse evidenza che le azioni, alla lunga, rendono più delle obbligazioni. Questa evidenza, invece, non c’è (2).


 

(1) Ecco il grafico della raccolta netta dei fondi comuni europei:

http://www.centroeinaudi.it/images/lettera_economica/raccolta%20netta%20dei%20fondi%20comuni.jpg


(2) http://www.centroeinaudi.it/ricerche/stocks-for-the-long-run.html