La vicenda di Bear Stearns sembra chiusa. JP Morgan la compra per soli due dollari per azione. Bear Stearns valeva trenta dollari venerdi 14 marzo, una settantina lunedì 10 marzo, e circa cento cinquanta un anno fa. Adesso gli occhi sono tutti su Lehman Brothers, un’importante casa finanziaria. Come Bear Stearns, Lehman Brothers è relativamente piccola e poco diversificata, ed ha fatto molti investimenti indebitandosi.
Da una settimana il suo titolo si comporta come quello di Bear Stearns, prima perde forza e poi incomincia a cadere con violenza.

 Vedi: http://finance.yahoo.com/q/bc?s=LEH&t=5d&l=on&z=m&q=l&c

Intanto che le case finanziarie statunitensi sono in seria difficoltà, gli investitori esteri “scioperano”. Di solito alle aste essi domandano il 25% circa dei titoli offerti. La settimana scorsa ad un asta di titoli decennali hanno domandato il 5%. I rendimenti sono bassi ed il dollaro è molto debole. Perché non dovrebbero “scioperare”?
 
Vedi: http://www.telegraph.co.uk/money/main.jhtml?xml=/money/2008/03/17/ccview117.xml
 
Intanto che le case finanziarie sono in seria difficoltà e i titoli del tesoro statunitense sono meno richiesti, il dollaro si indebolisce in notevole misura contro lo yen, sfiorando quota 96. In yen sono stati accesi molte linee di credito con cui comprare titoli internazionali ad alto rendimento, fra cui quelli statunitensi. La forza dello yen fa pensare che questi contratti si stiano chiudendo in fretta. Ossia si vendono le attività estere, col controvalore in valuta vengono comprati yen, e con questi ultimi si chiude il debito con le banche giapponesi.