Come giá descritto a suo tempo, la Regola del 20 é un indicatore finanziario che si basa sull’idea che sommando il rapporto Prezzo/Utili (PE) e l’inflazione attesi nei prossimi dodici mesi si debba ottenere un valore inferiore a 20 per concludere che un indice sia sottovalutato, mentre, se si supera la soglia fatidica, si deve ritenere il contrario. La logica sottostante si basa sull’idea che il rialzo dell’inflazione, associato a valutazioni elevate, provochi l’erosione dell’appetibilità dell’investimento azionario sia attraverso la discesa dei margini che tramite il rialzo dei tassi di interesse (e viceversa).

Il grafico allegato descrive l’andamento di questo indicatore per l’indice S&P500 dal 1979 a fine novembre 2018 applicando la formula al contrario: al numero 20 viene sottratto il PE e l’inflazione attese nei prossimi dodici mesi. Sotto la linea dello zero la Borsa americana si definisce cara mentre sopra lo zero comincia ad essere economica. Sembra evidente che sulla base di questo semplice parametro si sarebbe dovuto comprare l’indice S&P500 quasi sempre nei passati quarant’anni con la sola esclusione dei primissimi anni ’80 e della bolla internet a cavallo della fine del millennio scorso.

Alla fine di agosto 2018 la Borsa americana si trovava in una condizione di neutralitá, essendo il grafico in prossimitá dello zero. Nei tre mesi successivi l’indice S&P500 ha perso il 10% del suo valore e oggi il grafico della Regola del 20 segnala una maggiore appetibilitá rispetto a fine agosto. Anche gli altri mercati azionari hanno subito delle variazioni nei tre mesi, prevalentemente in senso negativo.

Nel confronto aggiornato nelle tabelle si puó notare come la Borsa italiana continui ad avere valutazioni decisamente inferiori ai principali mercati azionari, mentre la Borsa americana continua a godere di livelli comunque superiori ad ogni altro indice. Si conferma per il momento come la Regola del 20 sia particolarmente generosa nei confronti del mercato americano mentre non riesce ancora a premiare gli altri mercati con valutazioni piú interessanti.

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