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L'Europa domani / Immaginare un'Europa meno fragile, più liberale. Un dialogo con Paul Magnette e Maurizio Ferrera

Europe tomorrow / Envisioning a Less Fragile, More Liberal Europe. A Dialogue with Paul Magnette and Maurizio Ferrera

Categoria/Category
Anno XLIII, n. 193, ottobre-dicembre 2008
Editore/Publisher
Guerini e Associati

Abstract

Questo saggio, che pure affronta la fragilità del progetto liberale europeo, inizia dove quelli di Paul Magnette e Maurizio Ferrera si fermano. Se Magnette ha sviluppato una narrativa storica circa ciò che l’Unione Europea è in quanto progetto liberale, e Ferrera ha irrobustito quella narrativa ampliandone le basi filosofiche, Schmidt si chiede come procedere per costruire un insieme di idee e un discorso che guardino al futuro del progetto liberale europeo. A questo fine occorre sollevare due ulteriori questioni. La prima riguarda il modo in cui gli stati membri concepiscono il progetto liberale europeo: vale a dire le loro idee e il loro discorso riguardo a ciò che l’Europa è e dovrebbe essere. La seconda questione riguarda se e come l’Europa sia in grado di conciliare le quattro differenti visioni che i paesi membri hanno sviluppato: interrogativi che ci riportano al nodo di come possa essere ripensata e di che cosa possa diventare in quanto progetto liberale. La proposta dell’autrice è di riconcettualizzare l’Unione Europea come «stato regionale».

This essay on the fragility of the EU’s liberal project begins where Paul Magnette and Maurizio Ferrera left off. While Magnette developed a historical narrative about what the EU is as a liberal project and Maurizio Ferrera added further philosophical grounding to that narrative, I address the question of how to build upon such a philosophically-grounded historical narrative in order to construct a more prospective set of ideas and discourse about the EU’s liberal project from now into the future. This requires two further strands of argumentation. The first is about how the member states actually conceive of the EU’s liberal project – that is, their ideas – and discourse about what the EU is and ought to be. The second is about how and whether the EU is able to reconcile the four differing visions member states adhere to, which brings us back to the question of how to envision what the EU is and what it could become as a liberal project. My proposal is to reconceptualise the EU as a ‘regional state’.