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Stati e monete / States and Money

Categoria/Category
Anno XXX, n. 129, aprile-giugno 1995
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

Francesco Ferrara (1810-1900) was arguably Italy's most important economist of the last century. One of the central points of his thinking was the question of the role of banks of issue. His position was a radically market-oriented one. He believed that leaving individuals the utmost freedom of choice is the best possible policy governments can undertake for the prosperity of nations – and that money was no exception to the principle. The pages published here are a clear, highly readable exposition of these theses. They deserve attention not only for their historical interest, but also as a refreshing reminder – not forgetting, of course, the great divide between Ferrara's times and our own – of the free market principles of money and banks, today too often identified with the mere pursuit of objectives decided authoritatively by technocrats.

Francesco Ferrara (1810-1900) è stato probabilmente il più importante economista italiano del secolo scorso. Uno dei temi più importanti della riflessione di Ferrara fu la questione del ruolo delle banche di emissione, sulla quale egli assunse una posizione radicalmente liberista. Egli reputava che la moneta non facesse eccezione al principio per cui lasciare il massimo possibile di libertà di scelta agli individui è la miglior politica che i governi possano fare in favore della prosperità delle nazioni. Le pagine che pubblichiamo sono una limpida e gradevolissima esposizione di queste tesi. Esse meritano di venir lette, oltre che per il loro interesse storico, anche per richiamare alla mente, pur nella consapevolezza della distanza che separa la nostra epoca da quella di Ferrara, i principi liberisti in fatto di moneta e di banche, oggi troppo spesso identificati con il mero perseguimento di «obiettivi» decisi autoritativamente per via tecnocratica.