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L'informazione culturale di panna montata / Kidglove Cultural Journalism

Categoria/Category
Anno XXX, n. 129, aprile-giugno 1995
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

In this article, the author analyses all the limits and shortcomings of cultural journalism in Italy's major daily newspapers. In his opinion, the greatest limitation of this kind of journalism is its tendency to quote itself. He argues that on the majority of occasions articles published seem to be directed at a narrow circle of fellow journalists, critics and author reviewed, not at the general reading public. An offshoot of this is the predominantly literary background of the journalists responsible; as a result, topics to do with scientific research and technological innovation are widely ignored. Another detrimental factor for the quality of cultural journalism is its parochial nature. It tends to confine itself to Italian matters (the only foreign countries considered worthy of occasional attention being France and Germany, with the United States hardly getting a look in). Finally, there is the tendency to standardise language and points for discussion to items feature in TV chat shows and attendant hype.

In questo articolo vengono analizzati i limiti e le carenze dell'informazione culturale sulla grande stampa quotidiana italiana. Il limite maggiore, a giudizio dell'autore, è dato dalla «autoreferenzialità» di questo genere di giornalismo: sicché, il più delle volte, ciò che si pubblica pare essere destinato, più che alla platea dei lettori, ad una cerchia ristretta di cui fanno parte i giornalisti medesimi, i critici, gli autori recensiti. Altro limite a questo connesso è dato dalla formazione in larghissima misura letteraria di chi produce tale informazione, sicché i temi legati alla ricerca scientifica e all'innovazione tecnologica vengono sostanzialmente trascurati. Infine, a incidere negativamente sulla qualità del giornalismo culturale sono la chiusura provinciale sulle vicende italiane (oltre confine si guarda al più alla Francia o alla Germania, quasi mai per esempio agli Stati Uniti) e la tendenza ad omologare linguaggi e temi di discussione a quanto viene proposto nei talk-shows televisivi, ed alle operazioni pubblicitarie a questi collegate.