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Scegliere la moneta

Choosing the Currency

Categoria/Category
Anno XXXVI, n. 160, luglio-agosto 2001
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

L’articolo cerca di dimostrare come l’elevata qualità della moneta e la stabilità monetaria che da essa dipende siano fattori indispensabili per permettere all’economia reale di raggiungere le condizioni di massimo benessere potenziale. Jordan analizza innanzitutto le conseguenze della qualità e stabilità della moneta sull’economia in presenza di un regime di cambio rigido o flessibile, e propone l’introduzione, da un lato, di un sistema monetario competitivo sul piano internazionale e, dall’altro, di una nuova moneta aurea all’interno degli Stati Uniti. L’articolo analizza poi le ragioni storiche e intellettuali della nascita e diffusione delle banche centrali nazionali nel dopoguerra, sottolineando come sia la teoria keynesiana che la teoria monetarista prescrivessero un ruolo attivo per la politica monetaria delle banche centrali. Nell’ultima parte dell’articolo, l’autore contesta questa interpretazione attiva del ruolo delle banche centrali, evidenziando come il vecchio paradigma espresso dalla curva di Phillips sia stato ormai contraddetto dalle condizioni di inflazione e disoccupazione degli anni novanta negli Stati Uniti, e sostiene che l’unico obiettivo attuale della politica monetaria delle banche centrali debba essere il mantenimento di un’elevata qualità e stabilità della moneta.

The article seeks to demonstrate how the high quality of currency and the monetary stability that depends on it are indispensable factors for the real economy to achieve conditions of potential maximum well-being. Jordan begins by analysing the consequences of the quality and stability of the currency on the economy with a rigid or flexible exchange system and proposes the introduction, on the one hand, of a competitive monetary system at international level and, on the other, of a new gold currency in the United States The article analyses the historical and intellectual reasons for the birth and diffusion of national central banks in the postwar years, stressing how both the Keynesian and the monetarist theories prescribed an active role for the monetary policies of central banks. In the final part of the article, the author questions this active interpretation of the role of central banks, pointing out how the old paradigm expressed by the Phillips curve was contradicted by the conditions of inflation and unemployment in the United States in the Nineties. He argues, finally, that the sole current goal of the monetary policies of central banks must be to maintain a high quality stable currency.