"L’Unione dell’Europa è l’interesse primario dei cittadini e dei popoli che la compongono".
di Angelo M. Petroni
Osservatorio sul pensiero liberale
Nel nostro continente, questa verità è contestata soltanto da pochi movimenti nazionalisti, e dalle poche forze che ancora si richiamano all’ideologia comunista.
Oggi assistiamo pertanto ad un paradosso. Nonostante che la grandissima maggioranza dei cittadini e dei movimenti politici siano a favore dell’unità europea, questa non procede affatto con la velocità che le considerazioni politiche, strategiche ed economiche imporrebbero. Quale ne è la causa? Per decenni siamo stati abituati a sentir dire che la causa sta nella stessa storia del nostro Continente, fatta di una interminabile serie di guerre e di odii nazionalistici, che costituirebbero alla fine un ostacolo insormontabile ad ogni progetto di unità europea. Altre volte si sottolinea come i popoli d’Europa abbiano identità culturali e sistemi politici, sociali ed economici così profondamente diversi da rendere vano il tentativo di ricondurli ad una qualche forma istituzionale unitaria.
Tutto questo ha senz’altro la sua parte di verità. Già più di un secolo e mezzo fa, Alexis de Tocqueville notava come per queste stesse ragioni fosse più facile federare il Maine e la Georgia, distanti centinaia di chilometri, che non la Bretagna e la Normandia, separate soltanto da un fiume. Tuttavia queste considerazioni non tengono di fronte ad una evidenza che sta davanti agli occhi di tutti. I popoli d’Europa diventano sempre più simili nei loro valori, nella loro cultura, nelle loro aspirazioni, nei modi di vivere e di produrre. È del tutto evidente che quel che li unisce è oggi di gran lunga superiore a quel che li divide.
È quindi vero che la spiegazione delle perenni difficoltà dell’Europa unita deve essere ricercata altrove. Probabilmente, deve essere ricercata nei meccanismi istituzionali che sono sin qui stati alla base della via verso l’unità europea. Da un lato, essi sono stati troppo deboli per produrre una azione collettiva in tutti quei campi dove essa era ed è necessaria all’Europa. Dall’altro, essi hanno avuto un carattere troppo verticistico e burocratico perché i cittadini europei vi riconoscessero una legittimità comparabile a quella che riconoscono ai propri Stati.
È senz’altro vero che, negli ultimi trent’anni, la costruzione dell’Unione Europea si è mossa secondo principi e metodi prevalentemente, anche se non completamente, riconducibili alla visione socialdemocratica delle istituzioni, dell’economia e della società. Per usare una celebre frase di Ralf Dahrendorf, anche in materia di unità europea è prevalso quel "consenso socialdemocratico" che ha dominato le politiche delle singole nazioni, anche quando i governi non erano formati da forze socialdemocratiche nel senso proprio del termine. L’elemento liberale ha avuto rilevanza soprattutto a livello economico, ma ha scarsamente riguardato le istituzioni politiche dell’Unione Europea. Molti troveranno questo del tutto normale. Il liberalismo viene infatti percepito dai più, sia esperti sia comuni cittadini, come una visione economica, se non economicistica, della società. Esso avrebbe pertanto poco da dire sulle questioni politiche e sociali.
Noi reputiamo che le cose siano diverse. Prima ancora che una teoria economica, il liberalismo è stato ed è una visione della persona, della società e delle istituzioni politiche. Questo è quanto dimostra la sua storia, questo è quanto è dimostrato dalle grandi figure del pensiero liberale contemporaneo, tra le quali quella di Karl Popper, al quale dobbiamo quell’ideale di società aperta che racchiude l’essenza dell’Europa che noi vogliamo. Per queste ragioni il contributo di idee del liberalismo può risultare essenziale per la realizzazione dell’unità europea.
In questo sito noi proporremo i lavori e le riflessioni che sull’Europa unita vengono prodotti dal Centro Einaudi e da altri istituti liberali. Saremo lieti di ricevere i contributi e le discussioni dei nostri visitatori.
Siti utili sull'Unione Europea:
Università di Pavia
"The European Union in the US"
Centre for the New Europe