La Conferenza Intergovernativa del 2000

TABELLA RELATIVA ALLA PONDERAZIONE DEI VOTI IN SENO AL CONSIGLIO IN VISTA DELL'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA


Germania

29

Regno Unito

29

Francia

29

Italia

29

Spagna

27

Polonia

27

Romania

14

Paesi Bassi

13

Grecia

12

Repubblica Ceca

12

Belgio

12

Ungheria

12

Portogallo

12

Svezia

10

Bulgaria

10

Austria

10

Slovacchia

7

Danimarca

7

Finlandia

7

Irlanda

7

Lituania

7

Lettonia

4

Slovenia

4

Estonia

4

Cipro

4

Lussemburgo

4

Malta

3

TOTALE

345

Un membro del Consiglio può chiedere che, in caso di adozione da parte del Consiglio di una decisione a maggioranza qualificata, si verifichi che gli Stati membri che compongono tale maggioranza qualificata rappresentino almeno il 62% della popolazione totale dell'Unione. Qualora tale condizione non sia soddisfatta, la decisione non è adottata.


Anche il Parlamento Europeo si troverà rivoluzionato in conseguenza del futuro allargamento. Ecco come cambierà dalle elezioni del 2004.


TABELLA RELATIVA AL NUMERO DI DEPUTATI AL PARLAMENTO EUROPEO IN VISTA DELL'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA


Germania

99

Regno Unito

72

Francia

72

Italia

72

Spagna

50

Polonia

50

Romania

33

Paesi Bassi

25

Grecia

22

Repubblica Ceca

20

Belgio

22

Ungheria

20

Portogallo

22

Svezia

18

Bulgaria

17

Austria

17

Slovacchia

13

Danimarca

13

Finlandia

13

Irlanda

12

Lituania

12

Lettonia

8

Slovenia

7

Estonia

6

Cipro

6

Lussemburgo

6

Malta

5

TOTALE

732


Per quel che riguarda la Commissione europea, l'enjeu maggiore consisteva nel superare la più che consolidata realtà per cui ad ogni Stato corrisponde di diritto un determinato numero di commissari. La proposta più ambiziosa, desiderosa di attribuire alla Commissione un carattere tipico dei governi, consisteva nel lasciare libero il Presidente nella scelta della squadra, senza guardare troppo alla provenienza dei commissari, che sarebbero stati chiamati a dirigere il lavoro della Commissione sulla base di una ripartizione di uffici fatta a priori e non nell'ottica della spartizione nazionale. La soluzione adottata dal Trattato di Nizza va parzialmente in questa direzione, nel senso che "il numero dei membri della Commissione sarà inferiore a quello degli Stati membri"; tuttavia, per non eliminare completamente il sistema della spartizione nazionale, si è escogitata una rotazione tra i commissari. Quanto questo sistema potrà essere di beneficio al lavoro della Commissione è tutto da verificare. Ciò che è certo è che questo sistema ridurrà ulteriormente il potenziale politico che la Commissione sarebbe in grado di esprimere.


La Carta dei Diritti

L'Unione Europea si è dotata di una Carta dei Diritti Fondamentali, logica conseguenza dell'istituzione della cittadinanza europea ad opera del Trattato di Maastricht (art. 8). Per far ciò una Convenzione, composta dai rappresentanti delle istituzioni europee e dei parlamenti nazionali, ha redatto un progetto approvato dai Capi di Stato durante il Vertice di Biarritz (13-14 ottobre) che è stato proclamato a Nizza, anche se non c'è unanimità di vedute sul suo inserimento nella legislazione comunitaria.


Il nodo da sciogliere in merito alla Carta consiste nell'identificarne un preciso valore giuridico ed un altrettanto chiaro ruolo storico. Al di là delle pluri-dibattute questioni in ordine ai contenuti dei diritti da essa proclamati, ci sembra di poter affermare che affinché possa assumere un significato proprio e non limitarsi ad una mera testimonianza, la Carta dovrebbe rappresentare non soltanto la summa dei diritti civili riconosciuti e affermati presso gli Stati membri dell'Unione, ma andare oltre, identificando spazi e contenuti di novità rispetto al dato giuridico esistente. Se pensiamo alle storiche proclamazioni dei diritti che hanno costituito tappe fondamentali nella Storia, a partire dalla Magna Charta Libertatis e fino alla Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen, soltanto per citare le più rappresentative, riusciamo a renderci conto di cosa ci si possa attendere da questa Carta.


Si innesta, sul dibattito intorno alla Carta dei Diritti, quello della Costituzione europea, di cui alcuni ritengono la prima necessaria premessa logico-giuridica. La questione della Costituzione europea risulta quanto mai complessa, dal momento che si tratta di affrontare l'opportunità, la legittimità, la procedura, il contenuto di un tale passo. A favore della Costituzione europea si sono espressi grandi nomi della politica e della società europea, dal Ministro degli Esteri tedesco Fischer al nostro Presidente Ciampi. Tuttavia, anche presso gli ambienti meno "euroentusiasti", come The Economist, il tema della Costituzione europea sembra raccogliere attenzioni particolari, tanto che, elaborati ex novo o rispolverati da antichi cassetti, cominciano a piovere sul tavolo del dibattito politico europeo numerosi progetti di Costituzione europea, taluni anche in articolato. Forse siamo alla vigilia di tempi di fermento politico in Europa, durante i quali quella political lack a cui si imputano tutti o quasi i mali del Vecchio Continente, primo su tutti la debolezza dell'euro, verrà colmata in qualche modo, magari un modo efficace.

Main partner