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Il

The American productivity miracle and Europe. The end of convergence?

Categoria/Category
Anno XLI, n. 184, luglio-settembre 2006
Editore/Publisher
Guerini e Associati

Abstract

La crescita economica negli anni Novanta e Duemila in Europa è stata insoddisfacente se paragonata con la performance degli Stati Uniti. Secondo alcuni osservatori, la lenta crescita dell'Europa è da attribuirsi all'esaurirsi delle capacità di convergenza del «modello europeo» che, pur avendo generato per quattro decenni una crescita sostenuta accompagnata da vaste tutele sociali, dalla metà degli anni Novanta in poi si sarebbe rivelato inadatto a «crescere sulla frontiera» tecnologica, e andrebbe pertanto abbandonato, o quanto meno radicalmente riformato, a partire dal ridimensionamento dei suoi tratti sociali. Ma se la diagnosi è in parte corretta, la cura proposta discende da un'analisi superficiale sia del ritardo europeo sia del successo americano, in quanto non tiene in conto né l’eterogeneità dell’Europa, né l'impatto dell'allargamento, né infine i risultati di recenti ricerche riguardo le reali fonti del «miracolo americano» della produttività. La risoluzione dei problemi dell’Europa non richiede di smantellare i sistemi di welfare e il «modello europeo», ma chiama in causa la capacità innovativa e la sostenibilità delle scelte collettive degli europei rispetto all’uso delle risorse umane e naturali del proprio continente.
 

Compared with that in the United States, economic growth in Europe in the 1990s and since 2000 has been unsatisfactory. According to some observers, Europe’s slow growth is attributable to the drying up of the convergence capacity of the ‘European model’ which, albeit generating sustained growth accompanied through broad social protection for four decades, since the 1990s has proved unsuitable for technological ‘frontier growth’. It should therefore be abandoned or at least radically reformed, in which case the first move would be to scale down its social features. But if the diagnosis is, in part, correct, the proposed cure is the result of superficial analysis of both European tardiness and of American success, hence failing to take into account the heterogeneousness of Europe, the impact of expansion and, last but not least, the real sources of the ‘American productivity miracle’. To solve the problems of Europe it is necessary not to dismantle welfare systems and the ‘European model’ but to take stock of the innovative capacity and sustainability of the collective choices of Europeans with regard to the use of the continent’s human and natural resources.