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«Giustizia» e giustizia penale / «Justice» and Criminal Justice

Categoria/Category
Anno XXX, n. 129, aprile-giugno 1995
,
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

The course of the administration of criminal justice in Italy since the war has hardly changed at all, despite alterations to the rules which have guided it. Three constant features have been: widespread unlawfulness; an abnormal welter of ratified prohibitions; and a machine of justice that is both slow and ineffective. Not one of the three phenomena is independent; on the contrary, each is fuelled by the other two. The situation is aggravated these days by the tendency to celebrate symbolic trials on the social problems that periodically capture attention. The media exposure of such trials has turned them into a tool for grading the importance of problems and for discussing their solutions; for identifying the phenomena that need to be addressed; in short, for distinguishing the opportune from the harmful as opposed to the lawful from the unlawful. All this goes on with hardly any consideration being given to the rights of freedom and privacy of the citizen under investigation. Possible solutions to improve the relationship between citizen and state range from decriminalisation and the rationalisation of administrative rules and resources to preventive controls. An improvement in quality is also needed, however, in terms both of the professional rigour and of the ethical correctness of all concerned, judges and lawyers in primis.

Il corso della amministrazione della giustizia penale in Italia dal dopoguerra ad oggi è pressoché immutato, nonostante il variare delle regole che lo hanno guidato, e può essere descritto da tre caratteristiche costanti: una diffusa pratica dell'illegalità da parte dei cittadini, un abnorme ed eccessivo impianto di divieti penalmente sanzionati e una macchina che produce giustizia in modo lento e inefficace. Questi tre fenomeni non sono fra loro indipendenti; al contrario, si alimentano reciprocamente. Ad aggravare la situazione, oggi vi è anche la tendenza a celebrare processi simbolo, relativi ai problemi sociali volta a volta percepiti come emergenti: con la loro risonanza sui media tali processi sono diventati lo strumento per graduare l'importanza dei problemi e per dibatterne le soluzioni, per individuare i fenomeni da contrastare, per distinguere l'opportuno dal nocivo più che il lecito dall'illecito. Il tutto con scarsissima attenzione ai diritti di libertà e alla riservatezza del cittadino-inquisito. Le possibili soluzioni passano per la depenalizzazione, per la razionalizzazione delle regole e delle risorse dell'amministrazione, per l'attivazione dei controlli preventivi, nel presupposto di un miglioramento del rapporto fra cittadino e Stato. Importante, tuttavia, è anche un miglioramento qualitativo, dal punto di vista tanto del rigore professionale quanto della correttezza deontologica, degli operatori giudiziari, ossia in primo luogo di giudici e avvocati.