Abstract
Attraverso gli articoli scritti dall’economista piemontese tra il 1908 e il 1925 per "The Economist", come corrispondente dall’Italia, e per il "Corriere della Sera", di cui è stato editorialista fino all’allontanamento dell’allora direttore Luigi Albertini, questo saggio ricostruisce le vicende di quel periodo, registrando le divergenze di opinioni espresse sui due giornali. Per meglio descrivere l’atteggiamento assunto da Luigi Einaudi nei confronti del nascente regime, sono state identificate tre diverse fasi caratterizzate ognuna da un differente giudizio sul fascismo. Durante la prima fase (1919-1923) Einaudi dimostrò di apprezzare le scelte del nuovo partito, soprattutto in materia economica; durante la seconda (1923-1924) maturò il successivo distacco che si realizzò, nella terza fase, tra il 1924 e il 1925, all’indomani dell’assassinio dell’on. Matteotti. Ripercorrendo le vicende di quegli anni attraverso gli scritti di Einaudi, è stato possibile inoltre individuare le motivazioni che indussero lo statista piemontese a ritardare la maturazione del proprio giudizio storico sul fascismo.
Using the articles written by the Piedmontese economist as the Italian correspondent for The Economist and as a columnist for the Corriere della Sera (until the dismissal of the editor Luigi Albertini) from 1908 to 1925, this essay reconstructs the events of that period, recording the divergences of opinion expressed by the two publications. The author breaks Luigi Einaudi’s attitude towards the inchoate regime down into three phases, each marked by a different judgement on Fascism. During the first (1919-1923), Einaudi clearly approved of the choices of the new party, especially in the economic field; during the second (1923-1924), he began to detach himself; and in the third (1924-1925), following the assassination of the Right Honourable Matteotti, he broke away completely. In her reconstruction of the events of those years, based on the writings of Einaudi, the author also manages to identify the motivations which induced the Piedmontese statesman to take time before making a historical judgement on Fascism.