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Serve,

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Anno XXXV, n. 156, settembre-ottobre 2000
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

Questo breve saggio, che ne riprende e riassume altri, più estesi, precedenti, si propone di mostrare che "Dio" e i suoi portavoce umani sono rilevanti in etica grosso modo come lo sono, per esempio, in matematica. Un primo paragrafo, più pettegolo, affronta il tema, tipicamente italiano, dei rapporti fra etica "laica" ed etica "religiosa", dove con "religiosa" s’intende, centralmente se non esclusivamente, cattolica. Un secondo paragrafo, più filosofico e stringato, riassume i due argomenti decisivi contro l’opinione, molto diffusa, che si possa ricorrere a "Dio" per dimostrare, argomentare, giustificare tesi etiche. Un terzo paragrafo, documentario, lascia il lettore, quasi da solo, di fronte ad alcune prese di posizione etiche di alcuni "Dio" della tradizione occidentale: lo Yhwh del Pentateuco, il Gesù evangelico, lo Spirito Santo cattolico romano manifestatosi storicamente attraverso le pronunce solenni dei papi.

This brief essay, which reiterates and sums up previous contributions, seeks to show that "God" and his spokespersons on earth are as relevant to ethics as they are, say, to mathematics. The informal first section addresses the typical Italian topic of the relationship between "lay" and "religious" ethics (where, by "religious", we mean largely, though not exclusively, Catholic). The more philosophical and concise second section sums up the two decisive arguments against the widely held opinion that we can call in God to demonstrate, argue and justify ethical theses. A third documentary section leaves the reader almost alone to deal with the ethical stands of some of the "Gods" of the western tradition: the Yhwh of the Pentateuch, the evangelical Jesus and the Roman Catholic holy spirit which has manifested itself historically in the solemn pronouncements of the Popes.

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