Nessuna copertina

La critica alla società dei consumi nelle Encicliche sociali

The Critique of Consumer Society Contained in the Social Encyclicals

Categoria/Category
Anno XXXV, n. 157, novembre 2000-febbraio 2001
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

L’interesse dei Papi per il "consumismo" è un indice della presa d’atto, rinviata il più possibile e manifestata il meno apertamente possibile, che nei paesi industriali si è realizzata per la prima volta nella storia una condizione di prosperità generale. Nel lavoro si distinguono un anti-consumismo moderato o riformista, e uno radicale o estremo. Dall’analisi della Octagesima Adveniens (1971) risulta che Paolo VI propone due distinti argomenti contro il "consumismo", entrambi appartenenti all’anti-consumismo estremo. Il primo sostiene che il consumo di superfluo viene forzato tramite la pubblicità, e si risolve in puro spreco. Il secondo, che il consumo crescente è una delle realizzazioni di un’empia ideologia del progresso. Nella Sollicitudo Rei Socialis (1987) Giovanni Paolo II segue molto da vicino le posizioni del predecessore, ma con la Centesimus Annus (1991) la profonda avversione alla società industriale, e quindi anche ai consumi di massa, cade. Il "consumismo" viene reinterpretato, in modo meno ideologico ma più tradizionale, come caduta in abitudini viziose e dipendenze. Nessuna di queste trae, peraltro, origine dalla società dei consumi di massa. Può darsi che la Chiesa ora sia pronta per partecipare al movimento dei diritti dei consumatori, di cui finora non vi è menzione nelle Encicliche.

The Popes’ interest for ‘consumerism’ is a mirror of their acknowledgement – held off for as long as possible, and manifested as unopenly as possible – that, for the first time ever, the industrial countries have achieved a condition of general prosperity. This essay draws a distinction between moderate or reformist anti-consumerism and radical or extreme anti-consumerism. Analysis of the Octagesima Adveniens (1971) shows that Paul VI puts forward two distinct arguments against ‘consumerism’, and both fit into the extreme category. The first is that consumption of the superfluous is the forced result of advertising and ultimately leads to pure waste. The second is that growing consumption is one of the achievements of a godless ideology of progress. In Sollicitudo Rei Socialis (1987), John Paul II reiterates the positions of his predecessor, but in Centesimus Annus (1991) his profound aversion to industrial society, hence to mass consumption, disappears. He reinterprets ‘consumerism’, less ideologically and more traditionally, as a lapse into vice and addiction, though neither originates from mass consumer society. In short, the Church may now be ready to take part in the consumer rights movement, which so far has received no mention in the Encyclicals.

pdf scarica il testo in PDF