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Anarchia. Ma chi ha detto che Robert Nozick è un estremista?

Anarchy. Who Said Robert Nozick is an Extremist?

Categoria/Category
Anno XXXVI, n. 158, marzo-aprile 2001
Editore/Publisher
Centro Einaudi

Abstract

L’opera di Robert Nozick Anarchy, State, and Utopia, del 1974, viene ripubblicata in italiano con una nuova traduzione di Giampaolo Ferranti e una presentazione di Sebastiano Maffettone (Anarchia, stato e utopia, Milano, Il Saggiatore, 2000) a vent’anni dalla prima apparizione. Riduttivamente considerata come una risposta a A Theory of Justice, di John Rawls, essa è stata sempre ben presente agli "estremisti della libertà" che si riconoscono nel free market anarchism di Murray Rothbard o di David Friedman. Se la prima edizione di Anarchia, stato e utopia nel nostro paese non ha lasciato una vasta orma, questa seconda appare in un momento più propizio per comprenderne l’ampiezza dei temi affrontati a partire proprio dall’anarchismo. E la diffusione dei testi del libertarismo e dell’anarco-capitalismo lascia sperare in un nuovo e diverso inquadramento del libro di Nozick, al di là del consueto confronto con Rawls. Ciò che è mancato per una corretta ricezione del volume è proprio la conoscenza del contributo critico degli anarco-capitalisti i quali – fin dalla pubblicazione – hanno lanciato i loro strali contro la tiepida difesa dei diritti individuali da parte di Nozick e hanno messo in rilievo l’impossibilità di legittimare la nascita di uno stato – anche "minimo" – dalla condizione di anarchia originaria.

Robert Nozick’s Anarchy, State, and Utopia (1974) has been republished in Italian with a new translation by Giampaolo Ferranti and a presentation by Sebastiano Maffettone (Anarchia, stato e utopia, Milan, Il Saggiatore, 2000). Reductively considered as a reply to A Theory of Justice by John Rawls, the book was thoroughly examined by the ‘extremists of freedom’ who identify with the free market anarchism of Murray Rothbard and David Friedman. Whereas the first Italian edition of Anarchia, stato e utopia passed virtually without trace, the second appears at a moment in time in which it is much easier to grasp the breadth of the topics Nozick deals with – anarchy, first and foremost. Thanks to the current diffusion of libertarian and anarcho-capitalistic texts, it is to be hoped that Nozick’s book will be seen as more than just an answer to Rawls. In the past, it failed to receive the reception it deserved precisely on account of lack of knowledge of the critical contributions of anarcho-capitalists who – right from its publication – attacked Nozick’s lukewarm defence of individual rights and evidenced the impossibility of legitimating the birth of a state – albeit a ‘minimal’ one – from a condition of original anarchy.