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Com’è nato il liberalismo in Europa / Il liberalismo classico in Polonia

How Liberalism Came About in Europe / Classical Liberalism in Poland

Categoria/Category
Anno XXXVIII, n. 170, 171 luglio-ottobre 2003
Editore/Publisher
Guerini e Associati

Abstract

Il problema affrontato da Pawel Kloczowski nel suo saggio è spiegare per quale motivo l’affermazione di von Mises, secondo il quale l’Europa non è stata praticamente toccata dallo spirito liberale, possa dirsi contemporaneamente vera e falsa. A tal fine lo studioso esamina la storia del suo paese natale, la Polonia, ravvisando nella sua antica costituzione alcuni elementi indubbiamente di stampo liberale, quali l’elezione del re e le considerevoli limitazioni del suo potere, o il diritto di veto di ciascun membro del parlamento. Kloczowski ricorda tuttavia come la stessa debolezza dello stato polacco abbia contribuito alla sua rovina, culminata nella terza spartizione del 1795. Di lì innanzi i polacchi avrebbero partecipato alle lotte per la libertà nazionale in patria e all’estero, rappresentando quindi la lacerante contraddizione tra liberalismo classico, incentrato sulla libertà dell’individuo, e liberalismo nazionale, che assume come bene politico supremo la libertà dallo straniero. Ciò conduce Kloczowski, sulla scorta delle riflessioni di Tocqueville, Edmund Burke, Samuel Huntington, a indagare più a fondo il difficile rapporto tra individuo e comunità politica, società democratica e aristocratica, progresso e tradizione, riproducendo, in sintesi, i termini fondamentali del dibattito tra liberalismo e conservatorismo.

In this essay, Pawel Kloczowski seeks to explain the reason why von Mises’s assertion that Europe has remained virtually untouched by the liberal spirit may be said, at one and the same time, to be both true and false. To do so he examines the history of his native country, Poland, noting elements of a clear liberal inspiration in its old constitutions: from the election of the king and considerable limitations on his power to the right of veto of each member of parliament. Kloczowski recalls, however, how it was the very weakness of the Polish state that contributed to its ruin, the culmination of which was the third division in 1795. Since then Poles have taken part in struggles for national liberty at home and abroad, thus representing the painful contradiction between classical liberalism, centred on the liberty of the individual, and national liberalism, which sees the liberty from foreign rule as the supreme political good. This leads Kloczowski to review the reflections of Tocqueville, Edmund Burke and Samuel Huntington and further explore the difficult relationship between individual and political community, democratic and aristocratic society, progress and tradition, thus summing up the fundamental terms of the debate between liberalism and conservatism.