Giustizia sociale e diseguaglianze economiche, tra ethos e agency

Categoria/Category
Anno XLVIII, n. 206/207, gennaio-agosto 2013
Editore/Publisher
Centro Einaudi
Luogo/City
Torino
Articolo completo/Full text
206online_Biale.pdf

Abstract

Le istituzioni liberal-democratiche devono riconoscere eguale valore a tutti i membri della società e garantire loro l’opportunità di perseguire i propri piani di vita in base alle proprie preferenze e valori. Secondo la prospettiva rawlsiana, al fine di raggiungere questo obiettivo è necessario garantire massime ed eguali libertà fondamentali, equa eguaglianza di opportunità e giustificare le ineguaglianze economiche solo nel caso in cui esse vadano a vantaggio dei più svantaggiati. Questa prospettiva è stata criticata da Gerald A. Cohen il quale ha sostenuto che le diseguaglianze economiche non si possono mai considerare giuste all’interno di una società egualitaria perché impediscono agli individui di considerarsi eguali, e quindi parte della stessa comunità. In questo contributo evidenzierò che tale critica mette in luce aspetti problematici per una concezione politica della giustizia come quella rawlsiana. Sosterrò poi che sebbene sia vero che le ineguaglianze economiche possono minare l’eguale valore che si deve riconoscere ai membri di una società liberal-democratica, non è sempre così. Sviluppando una concezione dell’eguaglianza democratica che sia in grado di distinguere le ineguaglianze legittime da quelle che tali non sono, risponderò alla critica di Cohen e sosterrò un’alternativa liberale al suo egualitarismo socialista.

 

Social Justice and Economic Inequalities, between Ethos and Agency

Members of liberal-democratic society must be acknowledged as free and equals and have the opportunities to pursue their life-plans according to their values and preferences. In order to achieve this aim, “justice as fairness” grants equal freedoms and opportunities and justifies economic inequalities if they are necessary to make better off the least advantaged. This perspective had been criticised by G.A. Cohen who argued that economic inequalities cannot be considered just within an egalitarian society because these inequalities prevent individuals to acknowledge their fellow citizens as equals, namely as part of the same community. In this article the author underlines that this critique pointed out some pitfalls of “justice as fairness”. Then he argues that though economic inequalities can undermine the equal status that has to be acknowledged to every member of a just society, some inequalities are compatible with people’s equal status. By developing an account of democratic equality that aims at distinguishing legitimate and illegitimate economic inequalities, the author addresses Cohen’s critique and support a liberal alternative to his socialist egalitarianism.