L'autonomia dottrinale e la svolta politica di John Rawls

Categoria/Category
Anno XLVIII, n. 206/207, gennaio-agosto 2013
Editore/Publisher
Centro Einaudi
Luogo/City
Torino
Articolo completo/Full text
206-207online_Audard.pdf

Abstract

Attraverso un’inedita analisi del significato del suo anti-fondazionalismo, e la riaffermazione della sua «autonomia dottrinale», il saggio mette alla prova, confermandola, la coerenza della teoria rawlsiana della giustizia come equità, e delle ragioni della sua svolta «politica», mostrando quanto tale teoria sia lontana dal relativismo e quanto invece sia in misura di esprimere, in realtà, rispetto per l’autonomia politica dei cittadini e delle cittadine. Contrariamente alle critiche rivoltegli da Robert Taylor, una concezione kantiana della persona e della sua eguale dignità rimane al centro della concezione ideale di democrazia di Rawls, in senso politico e in senso filosofico, anche se non più in senso fondazionale. Non esiste, questa è la tesi, contraddizione tra una «ragione pratica» e una «cultura democratica», grazie alla profonda statura morale attribuita da Rawls all’ideale democratico. In tal senso, Liberalismo politico sottolinea ancor più chiaramente di quanto non abbia fatto Una teoria della giustizia l’effetto rivitalizzante di una concezione pubblica di giustizia. La sfida è quella di rimodellare l’ideale comprensivo kantiano dell’autonomia individuale, esplicito in Una teoria della giustizia e nell’argomento della posizione originaria, in termini politici, nel contesto del pluralismo e del rispetto per l’autonomia dei cittadini.

 

Doctrinal Autonomy and Rawls’s Political Turn

Through an unprecedented (original) analysis of the meaning of his anti-foundationalism, and the reaffirmation of his ‘doctrinal autonomy’, the essay tests, confirming it, consistency of the Rawlsian theory of justice as fairness, and of the reasons for his political turn, showing how this theory is far from relativism and how much able to express, in fact, respect for the political autonomy of the citizens. Contrary to criticisms by Robert Taylor, a Kantian conception of the person and of his equal dignity remains at the heart of the ideal of democracy in Rawls, in a political and philosophical sense, even if no longer in a foundational way. It doesn’t exist—this is the thesis—any contradiction between a “practical reason” and a “democratic culture”, by virtue of the deep moral standing that Rawls give out to the democratic ideal. In this sense, Political Liberalism emphasises even more clearly than A Theory of Justice did the revitalizing effect of a public conception of justice. The challenge is to reshape the comprehensive Kantian ideal of individual autonomy, explicit in A Theory of Justice, and the topic of the original position, in political terms, in the context of pluralism and respect for the autonomy of citizens.